Secondo il Digital Transformation Index (DTI) 2024, solo il 28% delle aziende italiane quotate ha intrapreso un percorso strutturato di trasformazione digitale. La maggior parte si trova in una fase intermedia, con un 60% definito "segregated digital", dove l'uso degli strumenti digitali è limitato e non integrato nei processi aziendali. La chiave per colmare questo gap e accelerare il processo potrebbe risiedere nelle soluzioni low-code.
"Le aziende che si distinguono per innovazione sono quelle che scelgono soluzioni capaci di stimolare sia la crescita dei ricavi che l'ottimizzazione dell'efficienza operativa", ha affermato Matteo Mangiacavalli, Sales Manager di Liferay Italia. Liferay, da oltre 20 anni nel mercato DXP, adotta un approccio low-code/no-code per la propria piattaforma DXP basata su cloud, progettata per la creazione di portali clienti, Public Site, e-commerce e intranet.
Cosa sono e perché investire nelle soluzioni low-code?
Lo sviluppo low-code e no-code è una metodologia che consente di creare applicazioni in modo più rapido senza la necessità di conoscenze avanzate di programmazione. Le piattaforme che adottano questo approccio hanno registrato una crescita esponenziale negli ultimi anni, trasformando il modo in cui si sviluppano le applicazioni.
Gli esperti di Liferay evidenziano 5 motivi per cui il low-code dovrebbe essere al centro degli investimenti in soluzioni digitali nel 2025:
- Risparmio di tempo e risorse: secondo un rapporto di Forrester, le aziende che utilizzano piattaforme low-code o no-code hanno riportato risparmi fino al 70% nei costi di sviluppo. Riducendo la necessità di grandi team di sviluppatori o esternalizzazioni, le aziende non solo riducono i costi operativi, ma ottimizzano anche il processo di sviluppo.
- Stimolo all'innovazione: il low-code consente la creazione rapida di prototipi e proof of concept, facilitando la validazione delle idee, la raccolta di feedback e l'adattamento dei progetti prima di impegnare risorse per lo sviluppo su larga scala.
- Automazione dei processi: nella ricerca di efficienza, automatizzare attività manuali ripetitive è fondamentale. Grazie alle piattaforme low-code, gli utenti non tecnici possono progettare e implementare automazioni che migliorano l'efficienza dei processi e delle operazioni aziendali.
- Empowerment dei team aziendali: team Marketing, Risorse Umane, Vendite e Assistenza Clienti possono creare le proprie applicazioni senza dipendere dal reparto IT. Mentre lo sviluppo tradizionale richiede lunghi tempi di attesa, competenze e conoscenze specifiche, le capacità offerte dal low-code accelerano il processo tramite interfacce visive e flussi di lavoro intuitivi. Questi strumenti di "configurazione" permettono di allargare il team Digital in maniera semplice e naturale per creare applicazioni personalizzate, adattando vari aspetti con moduli, form, oggetti, flussi di lavoro e modelli di design predefiniti.
- Riduzione dei rischi: durante la fase di sviluppo, le soluzioni low-code possono contribuire a mitigare i rischi fornendo un ambiente controllato con componenti precedentemente testati e processi standardizzati. Questo non solo riduce la probabilità di errori umani di codifica, ma la soluzione adeguata può anche diminuire il rischio di violazioni dei dati, garantendo uno sviluppo più sicuro e preciso.
“I team di sviluppo e ingegneria rimarranno essenziali per le aziende e soluzioni intuitive come il low-code possono contribuire a ridurre il carico di lavoro che spesso affrontano. Il 2025 rappresenterà un punto di svolta, con le aziende chiamate a riflettere su quanto il low-code possa essere un elemento cruciale per completare le loro strategie di trasformazione digitale.”, conclude Matteo Mangiacavalli.